Il Napoli, reduce dalla seconda sconfitta consecutiva in campionato, deve invertire al più presto la rotta per non ritrovarsi tra le mani una stagione fortemente compromessa. L’eliminazione dai preliminari di Champions League sta avendo più strascichi del previsto nelle gambe, ma soprattutto nelle teste, dei giocatori di Rafa Benitez che sembrano aver smarrito la fiducia nelle loro qualità. Dopo i passi falsi contro Chievo e Udinese i partenopei sono chiamati alla vittoria davanti al proprio pubblico, di fronte ci sarà il Palermo, un avversario che ha dimostrato contro l’Inter di essere tutt’altro che semplice da affrontare, la squadra di Iachini contro i nerazzurri ha messo in mostra soprattutto un’eccellente condizione fisica che le ha permesso di sovrastare i nerazzurri nella seconda metà della sfida.

Benitez ha parlato oggi ai giornalisti nella tradizionale conferenza stampa della vigilia, di rosanero si è parlato pochissimo, non per colpa dell’allenatore spagnolo. Ai giornalisti presenti in sala interessava poco il prossimo avversario, erano molto più appetitose le domande sullo stato di salute della squadra, sul morale dell’ambiente e soprattutto del presidente De Laurentiis. Lo spagnolo ha assicurato che non c’è nessun problema con il patron e si è mostrato anche abbastanza tranquillo a proposito dello stato di salute della sua squadra, sciorinando numeri a favore della sua tesi:

Se ho sentito il presidente? Sì, anche ieri ed è tutto ok. Siamo convinti che faremo una buona stagione, anche perché meritavamo sicuramente di più in questo inizio ed i numeri sono favorevoli. I numeri vanno analizzati, al di là dei risultati. Siamo la squadra che tira più in porta della Serie A, siamo la squadra con più possesso in campo avversario. Abbiamo subito tre reti in tre partite, dobbiamo essere più concentrati sulle palle inattive e nella fase difensiva, su questo non c’è dubbio. L’analisi è facile, se siamo la squadra che tira di più in serie A significa che dobbiamo essere più concreti. L’anno scorso subivamo 10 ripartenze, ora l’Udinese non ha fatto un tiro in porta. Certo, dobbiamo trovare l’equilibrio tra le due fasi con maggiore concretezza. I numeri sono chiari, io non ho visto Rafael ad Udine e questo dice tutto, è chiaro che dobbiamo essere concreti in attacco. Lavoriamo bene e se vinciamo una partita c’è fiducia in più.

Il tecnico ha voluto poi difendere le scelte effettuate in occasione della partita persa al Friuli, in molti infatti lo hanno accusato di un turn over forse eccessivo. Contro la squadra di Stramaccioni ha lasciato fuori i tre uomini di maggior talento (Hamsik, Callejon e Mertens) per schierare un terzetto di fantasisti assolutamente inedito con Insigne, Michu e Zuniga. Anche in questo Benitez non fa un passo indietro e spiega le ragioni che lo hanno portato a scegliere quella formazione, le scelte sono frutto di quanto visto in allenamento e della volontà di allargare la rosa dando delle responsabilità anche a chi fino a questo momento ha avuto meno occasioni per mettersi in mostra:

Turnover? Non so cosa sia, da quattro in poi è turnover? Perchè non cinque o sei? Schierando Insigne è un cambio? David Lopez è un cambio se Inler ha febbre? Decidete cos’è il turnover e poi discutiamo. C’è bisogno di fare dei cambi, ci riuniamo con il nostro staff e scientificamente facciamo il punto sulle condizioni fisiche per schierare quelli al 100%. Se un giocatore è stanco, ma ha un grande livello e comunque starebbe al di sopra del livello di chi sta in panchina allora lo schieriamo. Poi è chiaro, se vinciamo va tutto bene, altrimenti no. Vincendo si allunga la rosa, il traguardo è vincere alla fine o stare più in alto possibile e per fare questo c’è bisogno di cambi, per mantenere alto il livello dell’intensità ed evitare infortuni.

E si dice convinto anche dal mercato operato dalla società in estate, la squadra a suo modo di vedere può essere protagonista di una buona stagione. Come al solito non manca il riferimento ai famosi fatturati delle altre, vero pallino dello spagnolo tanto in Italia quanto nelle sue precedenti esperienze in Spagna e Inghilterra. Insomma lui fa il massimo, ma è difficile competere con i club che hanno più soldi, un mettere le mani avanti che non si sa fino a che punto possa far bene allo spogliatoio e al morale dei suoi ragazzi:

Con i parametri del Napoli abbiamo fatto un mercato che si adatta a quello che serviva al Napoli, con una rosa più equilibrata. Io approccio ogni partita per vincere, quando cambio alcuni giocatori lo faccio per vincere, non perché non mi interessa una competizione. Può darsi che sbaglio, ma se bocciamo subito i giocatori la rosa si accorcia, se invece cresce possiamo puntare a fare bene in entrambe le competizioni. Cosa significa fare bene? Se la Juventus fa 100 punti sarà difficile, se la Roma ne fa 90 è difficile, ma le altre sono lì. Ma non puntiamo a fare bene un anno, ma a costruire qualcosa. La realtà è che sempre le stesse squadre sono forti nei vari campionati, io ho vinto con le squadre che non hanno il fatturato più alto. La realtà è quella, ma non sempre accade quello e per questo io dico possiamo farcela.

Fatturato o meno, turn over più o meno spinto, l’importante per il Napoli, e forse anche per Benitez, è tornare alla vittoria domani. L’allenatore ha chiamato all’appello i tifosi, ha chiesto il loro sostegno, un ennesimo passo falso potrebbe incrinare definitivamente il rapporto e chissà che a quel punto non venga a mancare anche la fiducia di De Laurentiis, sulla graticola quanto, e forse più, del tecnico.

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ultimo aggiornamento: 23-09-2014


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